«La superiorità delle auto elettriche aumenta sempre di più»
Quando si parla di bilancio ecologico delle diverse motorizzazioni, Christian Bauer è l’esperto più richiesto della Svizzera. In quest’intervista il ricercatore del Paul Scherrer Institut spiega perché le auto elettriche siano la scelta più ecologica e perché, nonostante ciò, lui guidi ancora un van con motore diesel.
Intervista: Reto Neyerlin
Signor Bauer, ha condotto diversi studi sul bilancio ecologico delle varie motorizzazioni. Qual è il risultato?
Ormai da anni è chiaro che il motore elettrico, purché si utilizzi corrente pulita, costituisce la scelta più ecologica se si considera l’intera vita utile. E la superiorità delle auto elettriche aumenta sempre di più.
Ma come si calcola il bilancio ecologico di un veicolo?
Teniamo conto dell’intero ciclo di vita, dall’estrazione dei metalli alla produzione e all’impiego delle auto fino al loro smaltimento. Nella nostra analisi consideriamo tutti i danni ambientali provocati da un’auto, come ad esempio le emissioni di sostanze atmosferiche nocive e di gas serra, o l’utilizzo del terreno per parcheggi e strade.
Nel bilancio ecologico di un veicolo teniamo conto dell’intero ciclo di vita, dall’estrazione dei metalli alla produzione e all’impiego delle auto fino al loro smaltimento.Christian Bauer
All’inizio del loro ciclo di vita le auto elettriche presentano uno svantaggio, perché la realizzazione della batteria comporta elevati consumi di energia. In seguito si spostano però a emissioni zero a livello locale. Quanto tempo è necessario perché l’auto elettrica superi un veicolo a combustione in termini di bilancio climatico?
Dipende dalla provenienza della corrente e dal consumo di carburante. In Svizzera l’energia elettrica proviene principalmente da centrali idroelettriche e nucleari, che producono poca CO2. Qui il sorpasso avviene tra i 20 000 e i 50 000 chilometri. Con il mix di energia elettrica europeo le auto elettriche sono più ecologiche a partire dai 100 000 chilometri, perché in quel caso ci sono ancora numerose centrali a carbone operative. Tuttavia non si può adottare solo la prospettiva odierna: vanno infatti considerati anche gli sviluppi futuri. Se l’UE prenderà sul serio i propri obiettivi climatici, il settore elettrico sarà quasi completamente libero da CO2 al più tardi entro il 2050.
Cosa possono fare i produttori per accelerare l’ecocompatibilità delle auto elettriche?
La cosa più logica per i produttori è minimizzare il più possibile la produzione di gas serra nei loro stabilimenti. Concretamente, ciò significa passare dal carbone o dal gas naturale alle fonti rinnovabili. Possono inoltre puntare su processi di produzione più rispettosi dell’ambiente anche nelle loro catene di fornitura. Infine, dovrebbero motivare gli acquirenti a ricaricare sempre le auto con corrente verde. Così si potrà arrivare a utilizzare corrente proveniente da fonti rinnovabili nel corso dell’intero ciclo di vita di un’auto elettrica.
Con la ID.3 e la ID.4 Volkswagen ha introdotto sul mercato i primi modelli consegnati con un bilancio neutrale in termini di CO2. Si tratta dell’approccio giusto?
È decisamente un passo nella giusta direzione. Tuttavia, un bilancio a zero emissioni di CO2 significa che le emissioni non riducibili o evitabili vengono compensate. In questo caso bisogna garantire che si tratti di misure sostenibili.
Insieme al Suo team del Paul Scherrer Institut Lei ha sviluppato un nuovo tool digitale, il cosiddetto Carculator. Di cosa si tratta?
Con il Carculator si possono confrontare con facilità i bilanci ecologici di diverse tecnologie di propulsione. Gli utenti possono anche selezionare autonomamente diversi parametri, come ad esempio la dimensione della batteria o la provenienza della corrente, per determinare in modo per così dire individuale il bilancio ecologico del proprio veicolo. I dati del Carculator sono inoltre utilizzati nella ricerca auto del TCS, dove si possono confrontare in modo mirato diversi modelli.
Per quanto le auto a batteria siano al momento leggermente più costose dei veicoli a combustione, sono però molto più convenienti di quelli con celle a combustione. E non c’è paragone con la gamma di vetture elettriche disponibili.Christian Bauer
Sia nel Carculator che nella ricerca auto i veicoli a batteria tendono a risultare i più ecologici. Ci sono altre alternative alle auto elettriche nel caso delle autovetture?
Attualmente sembra effettivamente che le auto a batteria siano la scelta vincente. Un’alternativa a impatto zero di CO2 sarebbero in teoria i veicoli con celle a combustione o quelli con motore a combustione alimentato da carburanti sintetici. Questi veicoli presentano tuttavia vari problemi. Innanzitutto sono meno efficienti dal punto di vista energetico, ovvero richiedono molta più elettricità rinnovabile per chilometro. Nel caso dell’idrogeno manca poi l’infrastruttura necessaria. Inoltre, per quanto le auto a batteria siano al momento leggermente più costose dei veicoli a combustione, sono però molto più convenienti di quelli con celle a combustione. E non c’è paragone con la gamma di vetture elettriche disponibili. Tutto ciò contribuisce a rendere le auto elettriche la scelta migliore nel settore delle autovetture.
Da quando non potranno più circolare le vetture a benzina o diesel, se vogliamo fermare il cambiamento climatico?
Se vogliamo raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, quello sarà l’ultimo anno in cui potranno circolare le auto a combustione. Se si considera un ciclo di vita di circa quindici anni per un’auto, a partire dal 2035 non potranno più essere portate sulla strada nuove auto con motore a combustione.
I produttori stanno compiendo questo passaggio abbastanza rapidamente?
Sì e no. Alcuni, ad esempio Volkswagen e qualche altro produttore, hanno annunciato l’intenzione di passare completamente ai motori elettrici. In altri casi c’è però sicuramente da recuperare terreno. Sembra che alcuni produttori facciano quello che possono e altri quello che devono. In Europa, alla luce delle norme sui gas di scarico pianificate, è tuttavia chiaro che in un futuro non molto lontano una buona parte dei veicoli venduti dovrà essere necessariamente elettrica.
Nonostante tutti i vantaggi ecologici, la mobilità elettrica deve scontrarsi con numerosi pregiudizi. Ci sono critiche giustificate?
La difficoltà di ricarica è un problema reale per molte persone. Chi non ha una casa di proprietà o un posto auto dove poter installare una soluzione di ricarica, difficilmente potrà considerare l’acquisto di un’auto elettrica. Ci sono sì numerose stazioni di ricarica pubbliche, ma nella maggior parte dei casi sono lontane dalla propria abitazione. È così anche per me. Non posso certo srotolare il cavo dal quarto piano per ricaricare la mia auto. Spesso poi si critica l’autonomia insufficiente, anche se questo aspetto si fa sentire sempre meno. La capacità delle batterie aumenta costantemente e allo stesso tempo si continua a sviluppare l’infrastruttura di ricarica pubblica. Presto quindi la questione sarà stata risolta.
Sembra che alcuni produttori facciano quello che possono e altri quello che devono.Christian Bauer
Quali misure può attuare la politica per accelerare il passaggio alla mobilità elettrica?
La politica dovrebbe innanzitutto creare le condizioni per rendere possibile un rapido ampliamento dell’infrastruttura di ricarica, ad esempio in modo che i comproprietari di piani possano installare facilmente una propria wallbox. Sarebbe anche utile stabilire le stesse condizioni quadro per l’intera Svizzera, senza distinzioni da un cantone all’altro.
Di cosa abbiamo ancora bisogno per far sì che l’elettromobilità si imponga definitivamente?
Sarebbe auspicabile una maggiore varietà di modelli, con l’obiettivo di rendere disponibili davvero tutti i modelli in versione elettrica. Se poi le auto a batteria diventeranno ancora più convenienti, tanto di guadagnato.
Lei quale auto guida?
Ho un mini van con motore diesel comprato dieci anni fa, che spero resista ancora qualche anno. Dopo ho in programma di sostituirlo con un’auto elettrica, premesso che sia disponibile il modello giusto e che disponga di una modalità di ricarica pratica.
Profilo
Christian Bauer (44 anni) è ricercatore nel gruppo Valutazione delle tecnologie del Paul Scherrer Institut (PSI). Originario di Linz (AT), ha studiato Scienze dei sistemi ambientali presso l’università di Graz e ha trascorso un anno in scambio presso l’ETH di Zurigo. Dal 2003, anno in cui ha scritto la sua tesi magistrale al PSI, lavora presso il principale istituto di ricerca svizzero per le scienze naturali e ingegneristiche.